Il Ghetto Ebraico di Ferrara: un viaggio nel tempo tra silenzio, memoria e bellezza.
- michele Grimaldi
- Jul 22
- 2 min read

C'è una quiete antica che abita le vie del Ghetto Ebraico di Ferrara, una sorta di sospensione del tempo che avvolge chi vi passeggia, magari in una tiepida sera d’estate, quando la luce si rifrange sui muri color cotto e le persiane socchiuse sussurrano storie lontane. Siamo nel cuore del centro storico, ma anche nel cuore di una storia che ha attraversato secoli, persecuzioni e rinascite, lasciando segni indelebili nella memoria collettiva e nella bellezza della città.
Un luogo carico di storia e umanità
Il Ghetto Ebraico fu istituito nel 1627 sotto il dominio papale, quando alla comunità ebraica fu imposto di vivere in un’area delimitata da cancelli e sorvegliata da guardie. Nonostante le restrizioni, questo piccolo quartiere — incastonato tra Via Mazzini, Via Vignatagliata e Via Vittoria — divenne un centro di fervore intellettuale, culturale e religioso.
Ferrara, sotto gli Este, era stata una delle città italiane più tolleranti: accoglieva ebrei espulsi da Spagna e Portogallo, offrendo loro protezione e possibilità. Grazie a questa apertura, Ferrara fiorì come polo culturale e letterario. Basti pensare all’inestimabile opera di Giuda Abravanel, medico e filosofo, o alla presenza di Isaac Lampronti, autore dell’“Encyclopedia Talmudica”, vissuto proprio qui.
Passeggiare tra le vie del Ghetto
Oggi il Ghetto conserva la sua atmosfera discreta e suggestiva. Camminare lungo Via Vignatagliata è come sfogliare un libro di pietra: portoni antichi, cortili nascosti, silenzi eloquenti. All’angolo con Via Mazzini, si erge la Sinagoga di Ferrara, ancora oggi luogo di culto e sede del Museo Ebraico, che racconta con eleganza e sobrietà la storia secolare della comunità ebraica ferrarese.
All’interno del museo, documenti, oggetti rituali e fotografie tracciano un percorso emozionante: dalla vita quotidiana all’integrazione con la città, fino alle ferite profonde inflitte dalle leggi razziali del 1938 e dalla Shoah. Un percorso che non lascia indifferenti, e che rende viva una memoria fondamentale per comprendere l’anima profonda di Ferrara.
Una tappa imperdibile per i viaggiatori consapevoli
Per chi soggiorna al B&B A Casa di Maica, visitare il Ghetto Ebraico di Ferrara è molto più di una semplice escursione: è un’immersione autentica in una delle identità più significative e meno turistiche della città. È l’occasione per scoprire una Ferrara intima e resiliente, fatta di storie di accoglienza, cultura e spiritualità.
A soli pochi minuti di auto dal nostro B&B, nel cuore di Ferrara, il quartiere ebraico offre piccole librerie, botteghe d’arte e ristoranti che propongono ricette della tradizione sefardita, unendo il gusto alla storia.
Ferrara e la memoria che parla al presente
Ferrara non dimentica. Ogni anno, eventi culturali e mostre celebrano la ricchezza del contributo ebraico alla città, mantenendo viva una memoria che parla al presente, invitando a riflettere sull’identità, sulla diversità e sull’importanza dell’incontro tra culture.
Se cerchi un’esperienza di viaggio autentica, colta e profondamente umana, il Ghetto Ebraico di Ferrara è una tappa imprescindibile.
A Casa di Maica, saremo felici di consigliarti percorsi personalizzati, visite guidate e letture per arricchire il tuo soggiorno.
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